In una società in cui l'attenzione per ciò che si porta a tavola è sempre maggiore, la soia è la protagonista di un accesso dibattito. Immancabile soprattutto nelle tavole di vegani e vegetariani, la soia completa molti prodotti famosi per essere "free from" come latticini o carne! Nei supermercati infatti si trova un pò di tutto sostituito dalla soia come formaggi o hamburger.
Cos'è la soia?
La soia fa parte della famiglia dei legumi, come ceci e fagioli, originaria dell’Estremo Oriente che la utilizzano principalmente come fonte proteica e arrivata in Occidente importata dagli americani, dopo la seconda guerra mondiale.
Rispetto agli altri legumi, contiene un maggior quantità di proteine e grassi buoni e generalmente il suo consumo non comporta gonfiore addominale.
Valori Nutrizionali della soia
La soia è una dei pochi alimenti a contenere più proteine che carboidrati. Inoltre questo legume è ricco di fibre, sostanze vegetali secondarie e importanti nutrienti come magnesio, ferro, zinco, acido folico e selenio. Ma non solo, la soia è anche ricca di:
- aminoacidi
- lecitina
- grassi polinsaturi
- calcio
- potassio
- fosforo
- vitamine del gruppo B
- vitamina A
- vitamina C
- fibre.
I valori medi per 100 gr di fagioli di soia sono:
Calorie | 149 kcal |
Carboidrati | 10,4 g |
Proteine | 11,9 g |
Grassi | 5,9 g |
Vitamina C | 29 mg |
Ferro | 3,1 mg |
Proprietà della soia:
La soia è efficace nel ridurre il colesterolo LDL a favore di quello HDL, nell’abbassare i trigliceridi e nel migliorare la regolarità intestinale. Tuttavia, questo alimento è studiato soprattutto per le sue proprietà benefiche per la salute psico-fisica della donna. La soia contiene fino a 100 diversi tipi di fitoestrogeni (tra cui i più importanti sono gli isoflavoni), sostanze vegetali con una struttura chimica simile agli estrogeni femminili. Per questo sono considerati molto utili dopo la menopausa, quando possono compensare la diminuzione degli ormoni femminili, riducendo il rischio di osteoporosi e malattie cardiovascolari e migliorando anche fastidiosi sintomi come vampate e sudorazione. L’aspetto più importante riguardo alle proprietà della soia rimane, comunque, il ruolo che viene scientificamente riconosciuto ai fitoestrogeni nella prevenzione del tumore al seno.
La soia fa male?
A fronte di questi importanti effetti preventivi, molte persone si chiedono, tuttavia, se la soia faccia male in presenza di un tumore al seno già diagnosticato. È forse il tema più discusso attorno a questo alimento, insieme all’azione nei confronti di altri tipi di cancro, della tiroide e del fegato. Riguardo al consumo di soia da parte di donne con cancro al seno, è, infatti, diffuso il timore che i fitoestrogeni possano stimolare la proliferazione di cellule tumorali residue o ostacolare l’azione dei farmaci ormonali. Su questo tema la posizione dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha espresso prudenza, dichiarando che “in realtà la ricerca è giunta a conclusioni differenti, anche se non ancora definitive: il consumo di soia e altri alimenti contenenti fitoestrogeni non è controindicato per nessuno, anche se in caso di una precedente diagnosi di tumore è meglio far riferimento al proprio oncologo per capire cosa portare a tavola”. Il ruolo della soia viene esaminato anche in rapporto ad altre forme di cancro, tuttavia in questo caso i dati sono ancora pochi e più incerti. In merito, l’AIRC dichiara infatti che non ci sono prove certe del legame tra consumo di fitoestrogeni con il cibo e aumento del rischio di tumori particolarmente sensibili agli ormoni (oltre quello al seno, anche endometrio e prostata).
Quindi, la soia fa male? In conclusione, possiamo affermare che la maggior parte degli studi disponibili su questo legume ha portato a risultati positivi, per cui un consumo moderato di soia può considerarsi benefico per la salute. Tuttavia, è importante non consumare più di 10 grammi di proteine di soia al giorno, ricordandosi di variare la dieta.